Emma fa la seconda media.
Da un po’ di tempo pare che intorno a lei si sia creato il deserto.
Il gruppo che impersonerà le Dee dell’Olimpo alla sfilata di carnevale l’ha gentilmente buttata fuori. Sulla ”lista dei segreti spacciati”, che viene trovata misteriosamente nell’armadio di classe ogni tanto, è apparsa la scritta: ‘‘Emma della seconda E finirà nel gruppo RPS”. Recupero, potenziamento, sostegno. E’ di questo che ha bisogno, Emma.
”Sono diventata stupida” pensa.
Ma non è il caso di parlarne a casa. Papà è malato, molto malato. E’ in attesa di un trapianto. I suoi problemi Emma li affronterà da sola. Ma non è facile, quando si vive la scuola come un campo minato pieno di insidie, dove i concetti sembrano sfuggire come anguille e le parole si intrecciano e si confondono, come un gomitolo di suoni inceppati…
“Essere dislessici non significa essere stupidi”. La storia di Emma raccontata da Silvia Vecchini.
Un libro per bambini da 10 anni in su, questo di Silvia Vecchini, ma adatto anche agli adulti e specialmente a chi fa scuola. Le parole giuste, da poco uscito per Giunti, racconta infatti in prima persona, attraverso la voce della giovane Emma, una storia di dislessia.
Il disturbo è tra i più discussi e citati negli ultimi tempi, ma pochi ne sanno cose esatte. Anche in questa direzione lavora il testo di Vecchini, che con stile piano e accattivante racconta a tutti una storia raccolta durante i laboratori svolti a scuola dalla stessa autrice.
Emma ad un certo punto inizia a sentirsi intorno il deserto: emarginata dai compagni e in difficoltà in classe, immagina di essere improvvisamente diventata stupida e soffre. Non parla delle sue difficoltà a casa, perché la famiglia ha già i suoi problemi: il padre è molto malato, in attesa di un trapianto. Emma dovrà affrontare i suoi problemi da sola, ma non sarà facile, quando si vive “la scuola come un campo minato pieno di insidie, dove i concetti sembrano sfuggire come anguille e le parole si intrecciano e si confondono, come un gomitolo di suoni inceppati”.
Un finale agrodolce riconcilierà Emma con i suoi compagni, gli insegnanti, il senso dei propri limiti e la valorizzazione delle proprie ricchezze e potenzialità.