«Difficilmente uno studente che non ha familiarità con la lettura riuscirà a farsi coinvolgere da un grande classico del passato. Per il primo approccio, è determinante un libro con cui i ragazzi possano immedesimarsi. E incontrare l’autore dopo la lettura può avere effetti straordinari». Il testimoniato entusiasmo della maggior parte degli studenti coinvolti fin qui – l’anno scorso erano 3.500, ma «puntiamo ad andare oltre» – dà ragione alle parole di Melania Gastaldi, promotrice di «Qualcuno con cui leggere», un progetto iniziato dodici anni fa e che nel tempo ha coinvolto diversi istituti, «con una prevalenza della provincia rispetto alla città». Il punto, probabilmente, è proprio trovare il modo di appassionare i giovanissimi ad un’abitudine, la lettura, fondata su tempi relativamente lunghi e sulla concentrazione, e perciò oggi per definizione controcorrente. Diventa importante per questo scegliere con attenzione «quello che può essere il primo libro della libreria di un bambino». Ecco allora che si è deciso di puntare su autori contemporanei, «un’occasione anche per gli insegnanti, che spesso non hanno modo di conoscerli e così proporli ai loro studenti»; negli anni scorsi, «Qualcuno con cui leggere» ha collaborato con Fabio Geda – è il testimonial – ma anche con Luigi Garlando, Dario Levantino, Anna Vivarelli. Esordienti o di lungo corso, bresciani o meno poco importa: è cruciale che la storia che raccontano coinvolga e appassioni gli alunni. La prassi è dividere il percorso in due fasi: prima, la lettura in classe (o a casa) con eventuali approfondimenti; poi, l’incontro con l’autore, che da poco noto diventa per i ragazzi «una vera celebrità. Soprattutto i più piccoli vivono l’occasione con entusiasmo, e dialogano attivamente con lo scrittore. Alcuni giorni dopo, molti ci ricontattano per saperne di più». Le proposte sono personalizzate a seconda del tipo di istituto coinvolto e dell’età degli studenti, che variano per incontro «fra i 50 e i 250»: i liceali degli ultimi due anni possono per esempio partecipare a corsi di scrittura creativa e dialogare con referenti di case editrici e agenzie letterarie, con l’intento di fornire un orientamento professionale. Alcuni comuni – come quello di Desenzano – hanno poi deciso di sostenere l’iniziativa rifornendo le scuole di tutti i volumi necessari, di modo che le famiglie non debbano contribuire all’acquisto.
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